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It. Chi è?

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It è il romanzo capolavoro scritto da Stephen King nel 1986. Ma chi è esattamente It, l’antagonista dei sette del gruppo dei Perdenti che imperversa a Derry, cittadina del Maine?
It è un mostro che uccide adulti e bambini, che compare nelle varie epoche periodicamente con le sembianze di un clown. Chi ben conosce la figura del clown sa che non è l’individuo divertente, comico, che fa ridere: il clown è qualcosa d’inquietante, che incarna la follia, l’irrazionalità, tutto ciò che non ha senso e gli istinti più primordiali.
it--It non è solo un mostro sotto le sembianze di clown, è un mostro particolare: è un mutaforma, capace di assumere le sembianze di ciò che fa più paura alla persona che ha davanti. Per alcuni può essere una mummia, un licantropo, un vampiro, il mostro di Frankenstein, un lebbroso; per altri può essere addirittura una persona cara che però li terrorizza.
Fermarsi a questo sarebbe riduttivo, perché It è ancora più di questo: è un’entità aliena giunta sulla Terra quando il mondo era giovane, quando ancora non c’era l’uomo. Un’entità antichissima come la Tartaruga, la sua nemesi; solo chi ha creato entrambe è più antico. Essendo giunto sulla Terra, It ha assunto una forma fisica (e pertanto deve sottostare alle leggi del mondo in cui abita, avendo in questo modo un punto debole e potendo così essere sconfitto), ma la verità è che forse il vero io di It non ha una forma, ma è una luce che non fa luce, è una luce che oscura, capace di distruggere la mente di chi ha la sfortuna di vederla nella sua vera essenza.
King è stato molto bravo nel dare molti volti a It, nel rendere sfaccettata questa creatura, e non si è fermato a questi aspetti: con It è riuscito a incarnare una realtà della vita ormai molto diffusa e che ben viene descritta dal seguente brano.

Derry è IT. Mi capite?…Dovunque andiamo…quando IT ci assalirà, la gente non vedrà, non sentirà, non saprà. Vi rendete conto che è così? (1)

King mostra come la cittadina di Derry sia un’estensione di It, come si sia talmente radicato in essa da condizionare le persone e farle divenire alleate, complici. It ha trovato terreno fertile in quegli individui dove la cattiveria, lo scarso equilibrio mentale, la malvagità erano fiorenti e le ha usate come strumenti portatori di violenza e morte. In Derry ci sono state vere e proprie stragi, delitti efferati, ma sono passati come se niente fosse, nell’indifferenza più totale, dove la gente ha chiuso gli occhi o si è voltata dall’altra parte per non vedere. Da parte di molti cittadini c’è stata una condiscendenza non da poco, per la quale sono stati anche ripagati, avendo avuto fortuna nei propri affari e una certa ricchezza: è stato un po’ come vendere la propria anima al diavolo.
Se ci si pensa, King sta dicendo ai lettori che It è sempre esistito perché It in realtà non è il mostro venuto da lontano, dallo spazio profondo, ma è una mentalità umana, è quella che se ne frega delle conseguenze di certe azioni, quella che l’importante è poter vivere tranquilli, che finché capita agli altri va tutto bene. È il menefreghismo delle persone che per non avere guai passano oltre a chi è in difficoltà. È l’egoismo che permette che il male dilaghi, che fa pensare solo ai propri interessi, a guardare solo al proprio giardino, disinteressandosi di tutto il resto, anche se questo può portare alla rovina dell’intero paese.
Se si osserva, questa è una parte della realtà che viviamo, nel piccolo come nel grande. La gente passa oltre a chi è in difficoltà perché non vuole guai, non vuole pensieri. Le multinazionali, i governi, pensano solo al loro interesse, poco importa se questo porterà a disastri che rovineranno l’ambiente, se faranno sorgere conflitti.
IT esiste ed è sempre esistito. E continuerà a esistere finché persisterà una certa mentalità umana.

 

  1. IT. Stephen King. Sperling&Kupfer Economica 2009. Pag.1085