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La città delle ombre

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la città delle ombreLa città delle ombre è un romanzo realizzato nel 1989 da Richard Awlinson, primo volume della trilogia di Avatara, le cui vicende si svolgono nei Forgottem Realms, famosa ambientazione del gioco di ruolo AD&D della TSR. Pubblicato in Italia da Armenia nel 2001 a seguito del successo avuto dai videogiochi della Black Isle ambientati nel mondo dei Forgotten Realms (in special modo la serie di Baldur’s Gate, di cui precede gli eventi accaduti in questa saga videoludica), il romanzo parte dalla cacciata degli Dei dalle Pianure a seguito del furto delle Tavole di Lord Ao. Gli dei, costretti a incarnarsi in un avatar per poter tornare nel luogo di origine, si ritrovano a essere menomati nei poteri, senza contare che la magia, sia di origine stregonesca sia di origine chiericale, è diventata caotica, con effetti imprevedibili.
In questo volume le vicende ruotano attorno a quattro personaggi (la maga Mezzanotte, il ladro Cyric, il sacerdote Adon e il guerriero Kelemvor) che si ritrovano coinvolti nello scontro tra gli dei Mystra e Dissidio, prendendo le parti della prima per aiutarla a liberarsi dalla prigionia del nemico e poter raggiungere il tanto agognato obiettivo.
Lo spunto da cui parte il tutto è interessante (la cacciata degli dei, la magia che diventa instabile), com’è affascinante l’ambientazione dei Forgottem Realms, una delle più ricche create da Ed Greenwood, che ha dato il via a tante avventure, sia letterarie sia di semplice gioco.
I punti positivi del romanzo finiscono qui. La prosa non è certo delle migliori (il testo risente di un pessimo editing a livello di punteggiatura, non si sa se perché scritto così originariamente o a causa della traduzione), i dialoghi sono spesso banali e stereotipati, la caratterizzazione dei personaggi è tale che non si prova empatia per loro, neppure un poco di curiosità per le loro vicende. La trama sembra una delle tante sedute di gioco fatte tra amici per passare un pomeriggio o una sera a divertirsi: funzionale come passatempo, ma inadatta a essere un romanzo.
La città delle ombre è un romanzo mediocre, esempio di come non si dovrebbe scrivere una storia, sviluppare trame e personaggi, tipico prodotto che è valso a dare al fantasy la connotazione di letteratura di serie B, facendolo disprezzare e sottovalutare.