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Jonathan Livingston e il Vangelo

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L’Ultimo Demone

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Strade Nascoste – Racconti

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Strade Nascoste

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Il magazzino dei mondi 2

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Il magazzino dei mondi 2
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Cadute

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Da mesi non si parla d’altro che della decadenza di Berlusconi, concentrando tutta l’attenzione politica e mediatica su questo evento. Perché di evento infatti si è trattato visto quanto tv, giornali, rete ci hanno creato attorno: veri e propri show, teatrini da parte di tanti personaggi, arrivando a livelli di farsa e grottesco.
Dopo tanta attesa si è giunti alla conclusione della vicenda con la decadenza di Berlusconi. Ma questo non porrà termine alle farse, ai toni da sommossa, di aggressione verbale, dei tentativi di difendere l’indifendibile e di voler piegare la giustizia per i fini di un singolo: l’attenzione e l’effetto diversivo continueranno, si continuerà a focalizzare l’attenzione su questo punto quando invece ci si dovrebbe occupare di problemi molto più importanti e pressanti. Come al solito si avrà la dimostrazione che delle popolazione non importa a nessuno, conta solo chi ha il potere, chi ha i soldi.
Con la decadenza di tale individuo va tenuta presente una cosa: i problemi non finiranno e non si risolveranno. Perché troppi sono stati i danni che in venti anni sono stati perpetrati dal suo modo di fare. Per avere una situazione diversa, meno drammatica e disastrosa, le condanne sarebbero dovute arrivare molto prima, anzi, a un individuo del genere non si sarebbe dovuto nemmeno permettere d’andare al governo, perché troppo era il potere nelle mani di uno solo: economico, mediatico, politico. I risultati sono stati sotto gli occhi di tutti.
Ma il problema più grosso non è stato quello di avere Berlusconi, ma di avere milioni di Berlusconi, milioni di italiani che si sono rispecchiati in lui, che hanno avuto i suoi stessi ideali, i suoi stessi valori, secondo i quali tutto e tutti potevano essere comprati, dove il soldo imperava, la giustizia e la meritocrazia venivano presi a calci, la raccomandazione governava e l’impegno, la serietà, la professionalità valevano zero.
Ci vorrà molto tempo prima che le cose possano migliorare, si possano risolvere tutti i danni provocati, perché non va dimenticato che c’è un’intera generazione di giovani cresciuta con tali valori e ideali, dove egoismo, narcisismo, egocentrismo, arroganza, mancanza di rispetto, considerare le persone degli oggetti da usare, la fanno da padrone.

Città delle illusioni

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Ursula K. Le Guin ha sempre affrontato nei suoi romanzi temi universali che riguardano l’uomo e critiche rivolte ai sistemi e alle società. Città delle Illusioni non fa certo eccezione.
Attraverso Falk, alieno ma con caratteristiche molto simili alla razza umana, mostra la ricerca dell’individuo sulle proprie origini, su chi è, dove sta andando. Finito sulla Terra, si ritrova a vagare su di essa completamente privo di memoria, come se fosse un bambino appena nato; non è un caso che l’inizio della storia lo trovi in una foresta, luogo iniziatico dove l’individuo vi si aggira alla ricerca di se stesso, della sua vera natura. Quando riesce a uscirne, viene accolto da una piccola comunità d’esseri umani che vive distaccata dalle altre, come d’altronde lo sono tutte: tante isole sparse per il mondo che non hanno contatti le une con le altre, isolate, ignare di ciò che accade nel resto del pianeta: ciò che si sa è frutto di miti, di storie antiche, di frammenti di storia. L’umanità è stata conquistata da una razza aliena, gli Shink, che li ha spezzati e divisi per poterli dominare.
Nella diffidenza che possa essere uno di loro, Falk viene accolto e gli viene trasmessa la loro conoscenza, ma presto in lui sorge la necessità di scoprire quel passato di cui non ricorda nulla, di cui è stato privato, e parte alla ricerca della propria verità. Si trova così ad affrontare un viaggio solitario in un mondo sconosciuto, che gli mostra come l’umanità si sia imbarbarita e viva nella paura e nel sospetto, le armi migliori degli Shink, che in questo modo li tengono sotto controllo senza dover usare la forza. In mezzo a tutto questo Falk mantiene la sua integrità, il suo voler essere fedele alla sincerità ed è questo che gli permette da solo di riuscire nella sua ricerca. Perché la ricerca della verità è qualcosa che si può fare solamente da soli e ognuno deve scoprire la propria, perché non ne esiste una assoluta, anche se c’è chi cerca di farlo credere e nel tentativo di farlo è capace di stravolgerla e di usare l’inganno, la menzogna, al punto che risulta difficile distinguere ciò che è vero da ciò che è falso.
Come si vede, i temi trattati da Ursula K. Le Guin sono universali, sempre attuali: basta semplicemente osservare la situazione e il modo di fare dell’Italia, dove le classi di governo non hanno fatto altro che intorbidire le acque per non far capire dove stavano i torti e le ragioni. Un modo di fare atto a voler dimostrare che tutti sono sporchi, che non esistono innocenti e pertanto non esistono colpevoli. Tutto questo sistema è la ben conosciuta e congeniata macchina del fango, utilizzata per non far capire qual è e dove sta la verità: in tal modo, la gente, non essendo più in grado di distinguere nulla, rimane immobile a non fare niente, presa da dubbi e incertezza, e in questo modo chi è al potere può ancora mantenerlo e continuare a fare liberamente ciò che ha sempre fatto. Ma la verità può essere ritrovata: basta applicarsi, impegnarsi, scavare, fare domande e non accettare tutto quello che viene propinato, dubitare di chi è al potere e usa le parole per perpetrare i propri fini.
Per questo la lettura e soprattutto certi testi sono importanti: perché permettono di essere consapevoli della realtà e dei meccanismi attuati dall’uomo per scopi personali.

Realtà opposte

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A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha» (Mt 13,12)

Questo passo del Vangelo è sempre stato rivolto all’interiorità dell’essere umano, del ricercare e sviluppare le proprie capacità. Perché è nell’esplorare e nel cercare sempre cose nuove, spingersi a migliorare, che si ottengono frutti ai quali vengono aggiunti nuovi frutti, perché così facendo si scoprono anche nuove abilità. E’ come un allenamento fisico: i muscoli si tonificano e hanno prestazioni migliori. L’opposto del totale immobilismo, dove invece i muscoli si atrofizzano e diventano inservibili.
Così è per il fisico e così è per la mente e lo spirito.
Una saggezza che i cristiani conoscono dai libri sacri che leggono e ascoltano, ma che è di tutte le religioni e filosofie.
Purtroppo però queste parole rivelano anche un’altra realtà. Una realtà che dimostra come l’uomo è capace di stravolgere le cose. Perché tali parole dimostrano l’attualità in cui si vive, dove chi è ricco, ha connessioni con il potere, le sfrutta per diventare più ricco, il tutto a discapito di chi è meno abbiente e che per causa sua ha sempre meno cose: chi è ricco diventa sempre più ricco e chi è povero diventa sempre più povero. L’Italia è uno dei paesi in cui questo avviene, ma non è il solo. E non è solo di questi tempi: la storia insegna che sempre si ripetono queste cose.
Ci si domanda sempre quando l’umanità imparerà e quando verrà il tempo di una giustizia al di sopra di qualsiasi cosa. Forse questo avverrà quando non esisterà più l’uomo.
Intanto immagini simili continuano a ripetersi ancora e ancora.


Lazzaro e il ricco Epulone

L'importanza della lettura e dei suoi contenuti

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L’ignoranza non è mai un bene. Una persona o un popolo ignorante possono essere condizionati, strumentalizzati e sfruttati; quindi l’unico mezzo a disposizione per renderli in grado di difendersi e non sottostare al giogo di chi vuole dominare è la conoscenza. Conoscenza che avviene attraverso la scoperta, l’arte, la letteratura. Fin dall’antichità ci sono state popolazioni, come i greci, che attraverso le commedie, la filosofia, i miti si sono mosse per fare sì che l’uomo fosse un essere pensante: davano estrema importanza al conoscere perché l’uomo non accettasse tutto quello che gli veniva proposto, ma attraverso il dubbio, le domande, sviluppasse discernimento.
Il tempo è passato, ma nonostante chi cercasse di coltivare l’ignoranza come mezzo di controllo, c’è sempre stato chi ha spinto perché la cultura non scomparisse, ma anzi si sviluppasse, indipendentemente dal ceto, indipendentemente dall’età, anche nei bambini. Soprattutto nei bambini, perché la loro è l’età più importante, quella dove si costruiscono le basi, quella dove s’impara di più. Per questo è tanto importante farli leggere, fargli conoscere storie. E ce ne sono molto belle adatte a loro ( ma non solo a loro ).
Esempi sono La storia infinita e Momo di Michael Ende e L’ultimo elfo di Silvana De Mari. Storie inventate che però dimostrano quanto sia importante la fantasia: un regno infinito, senza confini, continuamente in crescita e pertanto sempre mutevole; un regno che non è fisico, che non è reale nel modo in cui si è abituati a pensare, ma che esiste e per chi vi entra può essere un’esperienza che fa apprendere, che può insegnare.
Stessa cosa fanno le favole del passato. Per questo è tanto importante leggere ai bambini e farli leggere.
Ma occorre sapergli dare le storie giuste, quelle veramente in grado d’insegnare, specie in un periodo come quello in cui si sta vivendo dove la qualità e il contenuto hanno ceduto alla commercialità e alle storie semplici di veloce consumo. Il libro è stato privato della coscienza, dell’anima per asservirsi a divenire solamente mezzo di guadagno: un modo di fare che già decenni addietro è stato denunciato da esperti quali Bruno Battelheim ( illustre psicologo infantile: Vienna 1903 – Silver Spring 1990 ).
“La maggior parte di questi libri sono tomi superficiali e inconsistenti che non si può cavarne molto di significativo. L’acquisizione di capacità, compresa quella di leggere, perde di valore quando ciò che si è imparato a leggere non aggiunge nulla d’importante alla nostra vita.
Tutti noi tendiamo a stabilire i futuri vantaggi di un’attività sulla base di quanto offre al presente. Ma questo è particolarmente vero per il bambino, che, molto più dell’adulto, vive nel presente e, benché abbia delle ansie circa il suo futuro, ha soltanto le più vaghe nozioni di quelle che potranno essere le sue esigenze o di come potrà essere il suo domani. L’idea che l’apprendimento della lettura possa consentire a una persona di arricchire più tardi la propria vita viene percepita come una vana promessa quando le storie che il bambino ascolta, o è già in grado di leggere, sono vuote. La caratteristica peggiore di questi libri per l’infanzia è che essi privano il bambino di quanto egli dovrebbe ricavare dall’esperienza della letteratura: l’accesso a un significato più profondo, e particolarmente valido in relazione al suo stadio di sviluppo.”
(1)
Il discorso di Battelheim è rivolto alla letteratura infantile, ma è estremamente pertinente e attuale con le linee e i prodotti su cui le case editrici stanno puntando e commercializzando. Politiche che in molti casi stanno dimostrando come il lettore non sia considerato un individuo da rispettare, ma una semplice miniera dove cercare di estrarre il più possibile in maniera indiscriminato, senza porre attenzione che facendo così si rischia di tirare troppo la corda e far crollare le gallerie che conducono alla preziosa vena.
Per denaro e superficialità non si deve perdere un mezzo così importante per rendere i bambini, gli uomini, degli individui maturi e consapevoli, capaci si opporsi e contrastare chi vuole dominare e speculare per i proprio fini egoistici.

1 – Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe, pag. 10. Bruno Battelheim. Feltrinelli, 2012

Intenzioni

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E le intenzioni, allora? Quando diciamo: ricordati di questo, ricordati di quell’altro, portiamo tutto il peso del mondo. Ma vuol dire anche non tanto chiedere a Lui, quanto prendere noi coscienza; questo è il punto. Perché io so che lui sa, ma siamo noi che dobbiamo prendere coscienza! Perché la preghiera non serve a Dio, serve a noi. Perché il pregare è prendere coscienza. Dio non ha bisogno, siamo noi che abbiamo bisogno.

Dizionario spirituale, pag. 99. David Maria Turoldo. Piemme, 2002

Scala di funghi

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Elantris - La recensione

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Sarebbe stato bello poter scrivere di Elantris, la città degli déi, la città abitata da creature di una bellezza splendente, luogo di fulgore e magia. Un luogo di una felicità eterna che però all’improvviso finisce, divenendo teatro di tetra disperazione, i cui abitanti, colpiti da un’orrenda maledizione, diventano misere creature i cui corpi hanno dimenticato di essere morti e la città diventa la loro tomba.
Sarebbe stato bello scrivere di Raoden, principe ereditario del regno di Arelon, che viene rinchiuso all’insaputa di tutti tra le mura di Elantris, dove sarà costretto a fare i conti con una civiltà imbarbarita; di Sarene, sua futura sposa, che dovrà affrontare da sola gli intrighi di corte di Arelon e una nuova minaccia rappresentata da Hrathen, un alto sacerdote giunto dal regno ostile di Fjorden.
Sarebbe stato bello scoprire i segreti che si nascondono dietro questa storia, i risvolti psicologici dei personaggi che ne fanno parte e gli danno vita.
Ma tutto ciò non è possibile.
Perché non ci si può far sfruttare per qualcosa che piace.
Perché pur di avere qualcosa che interessa non si può accondiscendere a tutto quello che gli altri vogliono.
Perché ogni cosa deve avere il suo giusto prezzo.
Questo Fanucci non ha fatto con Elantris di Brandon Sanderson, il romanzo che è stato il suo esordio nel mondo dell’editoria, solo adesso tradotto in Italia, proponendolo al prezzo spropositato e ingiustificato di 30 E per un volume che arriva appena alle 700 pagine, presenta copertina morbida e non ha nessuna immagine al suo interno.
Il motivo per cui si sottolineano questi punti è presto spiegato: già La Via dei Re fu contestato quando uscì per lo stesso prezzo, ma si cercò di trovare giustificazione nel fatto che aveva mantenuto la copertina originale, aveva le mappe a colori e disegni al suo interno, senza contare la lunghezza di 1152 pagine, a cui andavano aggiunti i costi di traduzione che potevano renderlo più caro rispetto all’America (venduto a 20 $), ma non da far arrivare a una cifra del genere. Ragionamenti e giustificazioni che però sono crollati quando Fanucci ha proposto l’edizione economica di La Via dei Re, che, salvo un paio di mappe da colori passate in bianco e nero e della copertina passata da rigida a morbida, è praticamente uguale a quella più costosa, solo che viene proposta a 14.90 E.
Dopo queste premesse si capisce del motivo dell’indignazione, perché non si può far pagare allo stesso prezzo un romanzo che ha quasi 500 pagine di meno, è privo delle stesse caratteristiche e che in lingua originale supera appena i 20 $ nella versione rilegata con copertina rigida. Una tale politica dei prezzi significa solo una cosa: speculare. E in un periodo di crisi, dove sempre più si avvertono le contrazioni del mercato e del calo di denaro nelle tasche delle persone, questo significa o cercare d’affossare il prodotto o ritenere chi apprezza e segue lo scrittore statunitense un individuo inintelligente, disposto a pagare qualsiasi cifra pur di poter leggere le storie che gli piacciono tanto.
Si sarebbe preferito scrivere di avventure e misteri e invece ci si ritrova a dover riflettere su un modo di fare che è stato perpetrato più volte con Brandon Sanderson dalla casa editrice romana.
È troppo pagare 25 E per Presagi di Tempesta, Le torri di Mezzanotte e Memoria di Luce, tutti pubblicati in brossura, quando lo stesso formato in lingua originale costa meno di 10 $ e la versione rilegata non arriva a 24 $.
Se si riteneva 22 E un prezzo che poteva essere appropriato per ogni volume della trilogia Mistborn (sempre in brossura) per la sua prima edizione, esso appare senza ragione dopo l’uscita di quella economica a 16.90 E, che è praticamente la stessa salvo il cambio dell’immagine di copertina: una semplice immagine non può costare più di 5 E. O si cambia tutto il formato oppure si tratta sempre di voler approfittare e guadagnare più del dovuto.
La Legge delle Lande ha presentato un prezzo di 14.90 E, ma si deve considerare che rispetto agli altri volumi della saga Mistborn è appena la metà (340 pagine contro volumi che sono tra le 700 e 800 passa pagine) ed è già nella versione economica.
Il Conciliatore, rilegato con copertina rigida e dello spessore di Elantris invece è stato venduto a 16.90 E: rapportato con gli altri, un buon prezzo.
La cosa fa pensare, ma forse c’è una spiegazione.
Prima del restyling del sito di Brandon Sanderson, era possibile scaricare gratuitamente il file pdf di Warbreaker (Il Conciliatore, appunto): si trattava di una delle prime stesure, con diversi refusi e pure sviste grosse. Fanucci potrebbe aver usato quella per tradurre il romanzo: per questo si può spiegare il prezzo così basso.
Cosa fa pensare tutto ciò?
Questo punto.
Nella versione cartacea italiana a pag 579, alla riga 31 c’è un grosso errore.
La scena è incentrata su Vasher e Vivenna, ci sono solo questi due personaggi e la frase “Dai loro dèi” pronunciata da Vasher viene attribuita a Lievecanto che non compare minimamente nel paragrafo.
Stessa cosa accade a pag 501 del file pdf di Warbreaker. Difficile pensare a una semplice coincidenza: il resto viene da sé.

Warbreaker refuso pag 501 – Sanderson – versione pdf

A fronte di tutto ciò, occorre ricordare un’altra cosa: Elantris non è un libro appena uscito, ma risale al 2005 e per quanto le capacità di Sanderson non possono essere negate, rimane il fatto che si tratta del suo romanzo d’esordio e lo scrittore allora non aveva la maturità stilistica e di sviluppo di trama che è venuta con l’esperienza acquisita negli anni successivi ed è lontano dal livello che gli ha permesso di realizzare un’opera del calibro di La Via dei Re.
In definitiva, il gioco non vale la candela e viene sconsigliato l’acquisto del romanzo a tali condizioni. Specialmente e soprattutto di fronte all’atteggiamento tenuto dalla casa editrice che ha chiuso gli occhi e voluto ignorare deliberatamente le numerose proteste dei lettori, specie sulla sua pagina Facebook, oltre a non pubblicare commenti di critica sul suo blog com’è suo solito fare:

Elantris fanucci facebook
Elantris fanucci facebook 2
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Fanucci ha trovato il coraggio di asserire che, “come molti di voi (i lettori), hanno notato, le nostre scelte editoriali hanno sempre avuto una coerenza” (certamente per il loro interesse da editore), nonostante decine degli utenti criticassero la notizia dell’uscita di Elantris a tale prezzo e solo una manciata ne era felice.
Ora, Fanucci può obiettare che c’è sempre la versione e-book (prezzo 9.99 E) se si vuol leggere Elantris, ma fare un’affermazione del genere sarebbe un’ulteriore presa in giro e mancanza di rispetto vero i lettori, perché sarebbe un voler distogliere l’attenzione da una politica e un atteggiamento sbagliati e ingiustificabili.

Il ricordo di Guy Fawkes

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Remember, remember the Fifth of November,
The Gunpowder Treason and Plot,
I see of no reason
Why Gunpowder Treason
Should ever be forgot.
Guy Fawkes, Guy Fawkes, t’was his intent
To blow up King and Parliament.

Sempre va ricordato che per quanti secoli, generazioni passino, le ingiustizie continueranno a esistere. Perché chi ha potere, anche se poco, cercherà sempre di usarlo per sopravanzare e dominare sugli altri.